Il Balletto Nazionale di Bucarest perde la propria guida

da tuttoDanza
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Un tumulto amministrativo, un affronto in primo piano sul sito web dell’Opera Nazionale di Bucarest e domande circa la direzione artistica sono state accostate alle due più importanti star della compagnia di danza rumena: Johan Kobborg e Alina Cojocaru. Il primo si è dimesso lo scorso martedì dal ruolo di direttore artistico e la Cojocaru, sua fidanzata, ha affermato di non voler ballare sotto la nuova gestione manageriale.

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Alina Cojocaru e Johan Kobborg in Don Quijote. Ph. © Gene Schiavone.

Alina Cojocaru e Johan Kobborg in “Don Quijote”. Ph. © Gene Schiavone.

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Alina Cojocaru e Johan Kobborg in "La bella addormentata". Ph. © Gene Schiavone.

Alina Cojocaru e Johan Kobborg in “La bella addormentata”. Ph. © Gene Schiavone.

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Queste due illustri “partenze” terminano un periodo in cui la reputazione globale della compagnia aveva iniziato a crescere sotto la guida di Johan Kobborg, ex primo ballerino al Royal Danish Ballet e al Royal Ballet di Londra nominato direttore artistico circa due anni fa, e attraverso la partecipazione di Alina Cojocaru agli spettacoli della compagnia, una star nota a livello internazionale e Principal all’English National Ballet diventata “artista ospite permanente” nella sua città natale, Bucarest.

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I problemi sono iniziati all’inizio del mese quando un nuovo direttore generale ad interim, Tiberiu-Iobiţ Soare, è stato nominato al Teatro dell’Opera di Bucarest che ospita la compagnia di balletto. Uno dei suoi primi atti è stato quello di rimuovere il titolo di Johan Kobborg sul sito web dell’Opera, inserendo il suo nome sotto la voce “artisti” della compagnia. La spiegazione di Soare è stata che la compagnia non ha avuto tecnicamente una posizione di direttore artistico nella propria struttura amministrativa. Tuttavia questa mossa è stata vista in alcuni ambienti come un tentativo di annullare le modifiche apportate negli ultimi anni, sollevando questioni circa la direzione e la gestione della stessa compagnia, in un periodo di grandi sconvolgimenti politici in Romania, e sul ruolo internazionale che essa stava costruendosi.

La leggerezza nei confronti di Kobborg, una figura molto rispettata nel mondo della danza, ha sollevato un certo polverone e gettato in breve tempo la compagnia in tumulto con le minacce dei ballerini di non andare in scena e di dimettersi. Questo a causa anche delle preoccupazione sulla possibilità di continuare ad ottenere i diritti legali per rappresentare alcune novità introdotte nel repertorio da Kobborg. Si sono così susseguite accuse sempre più amare da tutte le parti in causa, soprattutto sui social media.

Un nuovo direttore generale ad interim, Vladimir Conta, è stato chiamato in causa per cercare di appianare la situazione, ma martedì Johan Kobborg si è dimesso.

“Ho paura per ciò che il futuro potrà portare all’Opera Nazionale di Bucarest e per la credibilità della cultura rumena” ha scritto nella lettera postata anche sui social. Conta si è rammaricato della decisione di Kobborg di abbandonare il proprio ruolo affermando, in un’intervista telefonica, che i suoi contributi stati “significativi e la produzioni da lui curate hanno avuto successo”.

Ad accrescere il trambusto di questi giorni si è aggiunta anche la gestione della nuova direzione riguardo alla decisione di Alina Cojocaru di non ballare, durante il fine settimana, “Manon” di Kenneth MacMillan portato in scena per la prima volta questo mese. La Cojocaru ha postato sul suo profilo twitter che “lo spettacolo sarebbe dovuto andare in scena unicamente sotto la direzione che lo aveva portato a Bucarest per la gioia di tutto il pubblico”, cioè con Kobborg direttore. Ad esso è seguito un post del suo partner per lo spettacolo, Friedemann Vogel, che ha affermato di “non poter seguire il Balletto dell’Opera di Bucarest in queste circostanze” date dalla mancanza di rispetto nei confronti di Kobborg e Cojocaru.

Tuttavia la direzione ha annunciato che Alina Cojocaru non avrebbe ballato a causa di un’indisposizione del proprio partner: così lei stessa ha poi rilasciato un’intervista in cui affermava che non era d’accordo con questo annuncio perché non onesto. Il signor Conta si è difeso dicendo che l’annuncio era stato fatto in tal modo per essere “breve e chiaro” e che in diversa sede avrebbe poi elaborato una comunicazione più esaustiva.

Alina Cojocaru non ha nascosto il proprio dispiacere per la perdita della compagnia del talento di Johan Kobborg: “È riuscito a creare una famiglia, ed è qualcosa di raro all’interno di un teatro”.

Marco Pesta

Fonte principale: New York Times

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