La grandiosa vetrata esterna del Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano torna ad essere un enorme schermo per video installazioni realizzate da artisti attivi nel campo della video-arte. Nel mese di luglio Museion e Bolzano Danza (qui il programma del festival) rinnovano la collaborazione per le serate del giovedì (14, 21, 28 luglio dalle ore 22.00) della Museion Façade commissionando a un team di artisti un progetto site specific che prevede una performance di danza interattiva con la facciata mediale.
Il coreografo scelto per la nuova edizione di Museion Façade/Bolzano Danza è Rachid Ouramdane, direttore del Centre Choréographique National de Grenoble, che incontrerà l’artista visivo, già suo collaboratore in passato, Mehdi Meddaci. Un uomo, una donna, un mazzo di fiori, uno sguardo che trattiene un sorriso e il nostro sguardo su di loro: articolato su tre giovedì in tre specifiche stazioni, Les yeux tournent autour du soleil indaga il nostro sguardo sull’altro, la nostra relazione con lo straniero, con il diverso.
A dare luce alla facciata mediale di Museion saranno le immagini poetiche di Mehdi Meddaci, che assieme al coreografo Rachid Ouramdane, firma il nuovo progetto. Durante lo scorrere del video saranno due delle principali interpreti del Centre Chorégraphique National de Grenoble a dare corpo, di volta in volta, alla personificazione di una donna sospesa, letteralmente e metaforicamente, tra terra e cielo, tra una cultura che si fa passato e un futuro affidato al nostro sguardo di diffidenza.
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Mehdi Meddaci, nato a Montpellier nel 1980 da una famiglia algerina emigrata, vive e lavora a Parigi. Dopo il diploma a Le Fresnoy, Studio National des Arts Contemporains e all’Ecole Nationale Supérieure de la Photographie di Arles, si è laureato in Belle Arti all’Università di Tolosa. Ha partecipato a numerose mostre collettive e allestito ad oggi otto personali. Sin dagli inizi della sua carriera la sua ricerca artistica che intreccia video, fotografia e cinema, si è concentrata sulla memoria delle migrazioni, il tema dell’identità culturale, l’esilio e il suo impatto sulla coscienza dei cicli umani.
Rachid Ouramdane, nato nel 1971 a Nimes, Francia, da genitori algerini, dopo il diploma al Centre National Dance Contemporaine di Angers nel 1992 si lancia nella carriera di interprete con Emmanuelle Huynh, Odile Duboc, Hervé Robbe, Meg Stuart, Christian Rizzo, Alain Buffard e Julie Nioche con cui co-dirige dal 1996 al 2007 la compagnia Fin Novembre. Nel 2007 fonda la compagnia L’A. con la quale, attraverso un minuzioso lavoro di raccolta di testimonianze, tenta di contribuire attivamente al dibattito sociale indagando il tema dell’identità e come le traiettorie individuali possano incrociare quelle collettive. Collabora con documentaristi, musicisti (Jean-Baptiste Julien) e artisti visivi come Nicolas Le Floch’ e Mehdi Meddaci e il loro apporto in ogni lavoro è determinante. Nascono il solo autobiografico Loin… (2008), poi di ritorno da un viaggio in Brasile Des Témoins ordinaires (2009); da un viaggio in Cina Sfumato (2012). Nel 2014 crea Tout autour per 24 ballerini del Ballet de l’Opéra de Lyon. Nel 2005 è stato ‘Artista associato’ alla Bonlieu Scène Nationale d’Annency e dal 2010 al Théâtre de la Ville di Parigi. Dal gennaio 2016 è co-direttore, con Yoann Bourgeois, del Centre Chorégraphique National de Grenoble.
Michele Olivieri