Dal Bollero, all’ignoranza e mancanza di rispetto!

da tuttoDanza
2 commenti

“Mi fa schifo”: quando si è bambini ci insegnano, o dovrebbero insegnarci, il significato profondamente dispregiativo di questa espressione. “Non dire così, si dice non mi piace”, ci correggevano…

Forse, molti si dimenticano troppo in fretta e troppo spesso di insegnamenti così, di questa attenzione e rispetto per gli altri, ma soprattutto per ciò che sono gli altri. La rete e i social, come ormai viene ripetuto quotidianamente, hanno amplificato ogni rapporto interpersonale, permettendo a tutti di esprimere il proprio parere, di condividere il proprio pensiero, ma hanno anche permesso il proliferare di forme di maleducazione e di mancanza di rispetto che tante volte risultano completamente prive di fondamento e ancor più di qualsivoglia buon senso. Per un like in più o per una maggiore popolarità (…?) ecco che si scrive la prima lamentela, il primo pensiero volto a screditare qualcuno che ci passa per la testa.

Da quando è stata annunciata la nuova Stagione di Balletto 2017/2018 del Teatro alla Scala (clicca qui per scoprire di più) uno dei titoli è stato particolarmente commentato: il trittico Mahler 10 / Petite Mort / Boléro. Il motivo? La scelta di affidare il primo ruolo a Roberto Bolle nella celeberrima coreografia di Maurice Béjart sul Boléro di Ravel.

Aldilà del gioco di parole “Bollero” che tutto sommato può far sorridere, ciò che lascia sbigottiti sono certi commenti fuori luogo lanciati contro l’Étoile italiana, contro la sua figura come ballerino e la sua futura perfomance nella coreografia.

Pensate a chi è Roberto Bolle, ricordatevi che ha portato il nome della Danza e dell’Arte italiana ottenendo riconoscimenti di incredibile valore in tutto il mondo, che ha calcato i palcoscenici più prestigiosi – dal Teatro Bolshoi di Mosca al Covent Garden di Londra, il Marijnsky di San Pietroburgo, l’Opéra di Parigi e il Metropolitan di New York -, che è il primo italiano ad essere stato insignito del titolo di Principal all’American Ballet Theatre contemporaneamente a quello di Étoile al Teatro alla Scala, che con i suoi Friends ancora oggi porta la danza italiana nei teatri più belli della penisola, e tanto altro ancora (magari leggete questa pagina per rinfrescarvi la memoria: robertobolle.com/bio).

L’Arte è soggettiva, è un linguaggio che parla direttamente al nostro inconscio. Nessuno dice che dobbiate per forza considerare Roberto Bolle come il vostro Artista preferito, ma il rispetto è assolutamente sempre dovuto!

Se poi il pensiero di Bolle che danza la coreografia Béjart non è proprio di vostro gradimento, resta sempre la libertà di non andare a teatro: non vi obbliga nessuno.

Nel caso cambiaste idea, magari saremo seduti vicino allo spettacolo…

#IoStoConBolle

 

Marco Pesta

Direttore TuttoDanzaWeb

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2 commenti

Luciana Molinis Maggio 28, 2017 - 2:51 pm

Io vorrei esserci: Roberto Bolle è una forza della natura, è di una bellezza straordinaria quando balla e quando non balla. C’è da esserne orgogliosi. Punto!

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Viviana Zizi Maggio 28, 2017 - 7:05 pm

Seguo Roberto Bolle da tantissimo tempo e ho avuto la grande fortuna di vederlo danzare dal vivo molte volte. Forse mi dà un po’ fastidio vederlo diventare con gli anni un divo, una sorta di pop star in trasmissioni televisive, simpatiche quanto si vuole, ma certamente non alla sua altezza, ma di una cosa sono certa: qualsiasi sua performance raggiunge livelli stratosferici frutto di talento raro, ma anche di dedizione e sacrifici inenarrabili. Non capisco in nessun modo tutte le discussioni sul Bolero di Bejart ,sono sicura che lo interpreterà in modo eccelso, come tutto quello che fa

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