Tre grandi compagnie si uniscono per il Cinquantesimo anniversario di George Balanchine e i suoi Jewels: un appuntamento unico!
Ebbene sì, anche i Jewels di Balanchine compiono già mezzo secolo! E peccato che il grande ideatore non possa oggi essere qui con noi per poter finalmente vedere avverarsi, almeno in parte, le sue volontà, anche se siamo comunque sicuri che da lassù starà apprezzando il grande evento organizzato per celebrare il cinquantesimo anniversario dalla sua brillante creazione e che unirà tre delle più grandi compagnie mondiali.
Vediamo però di partire dall’inizio: come nacquero i gioielli di Balanchine?
Passeggiando per le vie di New York, sulla Quinta Strada dove si trovano le stupefacenti vetrine di prestigiosi gioiellieri tra cui Van Kleef & Arpels, Mr. B trovò ispirazione per creare un trittico che avesse lo scopo di rendere omaggio alle tre grandi scuole di danza che influenzarono di più il suo percorso ballettistico: il Teatro Mariinskij, l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. Fu proprio per questo motivo che Balanchine decise di utilizzare alcune tra le pietre più preziose per poter donare la giusta importanza ad ognuna delle tre accademie.
La sua scelta ricadde prima sugli smeraldi, poi sui rubini ed in fine sui diamanti. Con il richiamo agli smeraldi volle omaggiare la scuola francese: attraverso la loro poesia, i loro tutù sotto il ginocchio e il loro verde “smeraldo”, l’intento era quello di donare un’atmosfera romantica su estratti da Pelléas et Mélisande e Shylock di Gabriel Fauré. Fu poi la volta dei frizzanti rubini che con il loro rosso fuoco racchiudevano l’essenza della tradizione americana, per la maggior parte improntata sul musical di Broadway, ma con a tratti anche qualche intonazione jazz, il tutto incorniciato dal “capriccio per piano e orchestra” di Igor Stravinsky. Ed infine, quale pietra se non i diamanti per celebrare proprio i grandi balletti classici della Russia? Con il loro stile unico ed il tipico gran virtuosismo, la danza russa risulta essere sempre molto regale, grazie anche alla scelta musicale che accompagna i Diamanti di Balanchine: un tempo di Polonaise, più precisamente la Sinfonia n°3 in Re maggiore Op. 29 del compositore russo per eccellenza, Pëtr Il’ič Čajkovskij. Anche se lo spettacolo intero non é mai stato rappresentato da tutte e tre le compagnie riunite, come in realtà il grande ideatore georgiano avrebbe desiderato, il balletto nella sua interezza fa comunque parte del repertorio di ognuna di loro, oltre che delle più grandi compagnie di danza mondiali.
La prima rappresentazione avvenne nel 1967 al Lincoln Center dove George Balanchine e la sua compagnia dell’epoca, il New York City Ballet, si erano appena trasferiti. Diciamo che subito il pubblico balanchiniano fu un po’ scettico perché fino ad allora era sempre stato abituato ad assistere a balletti dallo stampo più innovativo e meno commemorativo. Durante questo periodo di rinnovo della compagnia ci si aspettava un titolo diverso, che potesse portare un successo adeguato senza rischiare un flop: c’era bisogno di garanzie. Questo scetticismo non era dato dalla messa in scena o dai costumi, ma proprio dall’idea che portò Balanchine all’origine del concepimento. Tuttavia questa diffidenza iniziale venne da subito smentita perché l’essenza di Jewels andava ben oltre al significato etimologico del titolo. Infatti egli riuscì a creare una coreografia che seppe celebrare in maniera molto adeguata ognuno dei tre momenti della serata e la sua bravura in questo spettacolo stette proprio nella trasformazione in danza delle similitudini che ognuna delle tre pietre preziose aveva per lui con la rispettiva scuola di riferimento.
Ora, tornando ad oggi, possiamo considerare Jewels come uno tra i capolavori di maggior successo del coreografo georgiano e non solo: possiamo anche considerare che il desiderio di Mr B, in parte, si sia avverato! In questi giorni infatti su quel palcoscenico dove cinquant’anni fa presero vita per la prima volta i suoi gioielli, si sono unite tre tra le più grandi compagnie del mondo: Opéra de Paris, New York City Ballet e Bolshoi Ballet. È vero che Balanchine auspicava al Mariinskij, ma oggi il Bolshoi può considerarsi, se non il più importante, uno tra i teatri e le scuole con maggiore influenza in tutto il mondo. Per questo siamo tutti sicuri che Balanchine non ce ne vorrà se consideriamo il suo desiderio praticamente avverato, ritenendo questo un evento unico e tra i più importanti nella storia della danza. Mai prima d’ora tre grandi compagnie di questo calibro, escludendo le serate di Gala, si sono trovate sullo stesso palcoscenico per celebrare tutte insieme un simile evento.
Quindi per chi si trovasse nella grande mela in questi giorni fino al 23 luglio, l’invito è quello di non perdersi questo appuntamento unico nel suo genere. E ancora una volta grazie caro Mr B! Perché oggi dopo tutti questi anni dalla tua scomparsa trovi comunque il modo per regalarci le emozioni che solo tu sei sempre stato in grado di trasmetterci.
Date della rappresentazione di Jewels di George Balanchine
- Giovedì 20 luglio h. 19:30
- Venerdì 21 luglio h. 19:30
- Sabato 22 luglio h. 14:30 – h. 19:30
- Domenica 23 luglio h. 14:30
P.A.