Sovente scuole e associazioni organizzano stage ed eventi di danza, con personaggi di più o meno rilievo, al fine di dare l’opportunità ai giovani appassionati di ampliare il loro bagaglio di conoscenze e di fare esperienze nuove e motivazionali. Il rischio però di incorrere in organizzazioni non buone o in insegnanti non propriamente validi, è sempre dietro l’angolo, soprattutto per genitori giustamente profani e per allievi che speranzosi si perdono tra la miriade di proposte.
Meritano quindi di essere messi in luce quegli eventi che rappresentano dei riferimenti in quanto a competenza e qualità dei docenti, efficienza dell’organizzazione e soprattutto come esperienze davvero formative per i ragazzi.
Uno tra questi è il corso estivo della celebre Accademia di danza del Bolshoi di Mosca di cui, per il secondo anno consecutivo, la città di Urbino ne è stata la sede.
Giovani danzatori e danzatrici, con un’età compresa tra i 9 e i 26 anni, provenienti da diversi Paesi, come Italia, Messico, Hong Kong e Belgio, hanno vissuto l’esperienza di studiare con i docenti di una tra le scuole più importanti al mondo.
Il Comune di Urbino, l’Università degli Studi “Carlo Bo” e il suo spin off Lingua Ideale, centro di lingua e cultura italiana per stranieri, in sinergia con il Russian Ballet International, hanno voluto inoltre arricchire questa iniziativa di contenuti culturali coinvolgendo l’intera città, con l’obiettivo di valorizzare la prestigiosa presenza dell’Accademia moscovita e dei suoi allievi. L’étoile scaligera Luciana Savignano ha inaugurato così questa seconda edizione della scuola estiva del Bolshoi e ha dato il benvenuto ai danzatori, emozionati dalla sua presenza. La danzatrice di fama mondiale, perfezionatasi proprio al Bolshoi, nell’occasione ha presentato la sua biografia L’eleganza interiore (Gremese Editore, Roma) insieme all’autore, ovvero il ballerino e storico della danza Emanuele Burrafato.
La conferenza, tenuta nella prestigiosa cornice della sala convegni del Palazzo Ducale, è stata introdotta da Irina Pyatkina, già étoile del Bolshoi, attualmente insegnante all’Accademia e Honored Artist of Russian Federation.
Vilberto Stocchi, Rettore della “Carlo Bo”, Maurizio Gambini, Sindaco di Urbino, e Vittorio Sgarbi, in qualità di assessore, sono alcune delle personalità che hanno presenziato all’evento con molta soddisfazione della coordinatrice Francesca Bottacin, responsabile scientifico del progetto, e Dmitry Povolotzky, del Bolshoi Ballet Academy.
La cerimonia d’inaugurazione è stata l’occasione per presentare altre interessanti iniziative in programma in questa edizione, come la nuova collaborazione tra Bolshoi Ballet Academy e Fima (ente organizzatore del Festival di Musica Antica di Urbino) con la partecipazione della Galleria Nazionale delle Marche, che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo, interpretato dagli allievi dello stage e andato in scena con l’esecuzione dal vivo dell’orchestra.
Molta rilevanza è stata data alla sinergia che si può creare anche tra danza e territorio, arte in movimento e fotografia, ballerini e paesaggio, linee di corpi e linee di monumenti artistici. Questo grazie alla presenza d’onore di Svetlana ‘Sila’ Avvakum, famosa fotografa russa di danza, nonché fotografa ufficiale del Bolshoi Ballet. L’artista ha scelto alcuni luoghi storici e suggestivi della città per immortalare i giovani danzatori, immergendo così la bellezza dei loro corpi in cornici preziose come la Fortezza di Albornoz, Palazzo Ducale, l’Orto Botanico e il Teatro Sanzio. “Il segreto è ballare con i ballerini” rivela Sila parlando della sua fotografia.
Nel settore della danza Svetlana è conosciutissima e Urbino sta entrando nel suo repertorio esclusivo “Mi ha emozionato lavorare nella casa dove Raffaello è nato, dove il pittore ha iniziato la sua formazione così come i ragazzi stanno iniziando la loro nel balletto, ma ogni luogo che ho visto aveva il suo fascino e con le giovani danzatrici della Bolshoi Ballet Academy c’è stata subito grande sintonia.”
Per Svetlana non è un problema scattare foto mentre gli allievi danzando, poiché lei stessa nasce come ballerina per diventare poi fotografa, un’esigenza divenuta professione, come spiega: “Danzavo nella prima compagnia russa tra il 1989 e il 1997, ma quando mi intervistavano non trovavo mai foto che mi piacessero abbastanza, così ho iniziato a scattarle. Prima di dedicarmi completamente alla macchina fotografica ho fatto anche la critica”. Le sue quindi sono foto di una persona che la danza l’ha vissuta e quindi sa cogliere ogni aspetto importante e ogni dettaglio che un occhio profano invece non scorgerebbe. Gli scatti di Sila si possono vedere sul suo profilo Instagram, dai quali si percepisce come, conoscendo bene la danza, si possa cogliere l’animo di un ballerino anche con una foto.
Questa occasione è nata grazie alla collaborazione per il secondo anno consecutivo della “Bolshoi Ballet Academy” con l’Università di Urbino e l’Amministrazione comunale. “Ci siamo trovati molto bene”, dice David Robertson, co-direttore dei programmi internazionali della Bolshoi Ballet Academy “e puntiamo ad allargare le nostre attività già dal prossimo anno. Vogliamo spostare i corsi in alcuni spazi del centro storico di Urbino e avviare lezioni dedicate ai docenti di danza di tutto il mondo che vogliano specializzarsi seguendo le tecniche del Bolshoi.”. Si tratta quindi di un percorso che guarda al futuro con una struttura di grandissima qualità.
Lo stage è stato strumento di un fortissimo scambio interculturale: da un lato giovani talenti della danza hanno avuto modo non solo di studiare con maestri di levatura internazionale, ma anche di mettere il luce le proprie capacità in una vetrina che apre porte meravigliose; dall’altro i danzatori e gli insegnanti russi hanno potuto apprezzare le bellezze culturali ed artistiche del nostro paese e confrontarsi con colleghi e giovani provenienti da tutto il Mondo.
Vedere gli splendidi allievi del corso estivo, impegnarsi senza remora, condividendo gioie e dolori che una disciplina come la danza richiede, è stata una grande lezione di umiltà e collaborazione per tutti gli spettatori.
Nello spettacolo andato in scena con l’esecuzione dal vivo dell’orchestra, la bellezza dei danzatori non era solo dovuta alla loro esteriorità, ma anche all’eleganza interiore che la danza classica dona ad un essere umano. È la ricompensa di un sacrificio che non si esaurisce con lo studio alla sbarra, ma che richiede dedizione in ogni sfumatura che delinea la vita di un ballerino.
Chi studia danza lo sa bene questo. La grande fortuna di aver partecipato l’anno scorso a questo pregiato corso estivo, ha ripagato la determinazione e il talento di alcune ragazze, offrendo loro una possibilità che moltissime vorrebbero anche solo poter sperare, ma che il coglierla ha rappresentato un cambiamento drastico di vita e di abitudini, sostenute però dall’amore della famiglia e da quello della danza, perchè quest’arte prima o poi ti ritorna tutto ciò che le doni. Nello specifico Nina Bottacin è stata notata e introdotta per merito dagli insegnanti direttamente alla V classe russa, ora passata al primo anno di Diploma della scuola di danza del Bolshoi, mentre Flaminia Fileri e Alexandra Veronese Millin sono state accolte in stage e ora sono nella I classe internazionale.
L’esperienza del Summer Intensive, con lezioni che si svolgevano dalle 10 del mattino fino alle 16 del pomeriggio e successivamente con le prove, ha avuto un forte impatto non solo sugli allievi ma anche sugli insegnanti stessi. Irina Pyatkina, ha affermato “Sono molto felice di essere stata nella meravigliosa Urbino. Gli studenti hanno lavorato sodo durante il corso, anche in vista della performance a Palazzo Ducale”. Dmitry Povolotsky, ha aggiunto: “Ogni volta che vengo a Urbino non posso fare a meno di dirmi che per il nostro programma è il luogo perfetto. Sono molto onorato che la Bolshoi Ballet Academy abbia trovato grandi partner in questa città del Rinascimento”.
La Professoressa Francesca Bottacin, responsabile scientifico del progetto Attorno al Bolshoi Summer Intensive, spiega che “la collaborazione culturale e scientifica tra l’Accademia di danza del Bolshoi di Mosca e l’Università di Urbino si consolida in un trend progettuale per il futuro, tant’è che l’Accademia di danza moscovita ha attivato la sua prima scuola estiva europea a Urbino. Da tempo organizzava Summer School in America, Giappone, Brasile, ma non aveva avviato corsi stabili in Europa. Gli insegnanti dell’Accademia hanno tenuto stages anche in Italia, ma non si è mai trattato di partnership ufficiali, quindi l’Università di Urbino e la città sono stati onorati dal privilegio di un’esperienza davvero unica che l’anno scorso è molto piaciuta, ha soddisfatto entrambe le istituzioni, e che quest’anno è stata incrementata e lo sarà ancor più l’anno prossimo.”
L’evento conclusivo del Summer Intensive è stato organizzato in collaborazione con il Festival di Musica Antica e si è svolto nel Cortile d’onore di Palazzo Ducale, messo a disposizione dalla Galleria Nazionale delle Marche, dove alcuni ballerini dell’Accademia si sono esibiti con gli studenti della scuola estiva in una danza storica, coreografata da Ekaterina Trunina insegnante del Bolshoi specializzata in danze di carattere e storiche. Una serata davvero speciale!
Le videointerviste ai protagonisti del Summer Intensive a cura dell’Ufficio stampa del Comune di Urbino e alcuni scorci delle prove e dello spettacolo si possono vedere nel bellissimo video pubblicato su al link qui di seguito.
Annalisa Fortin