Daniele Cipriani Entertainment dà il via domani, 8 marzo, all’ottava edizione del Festival Internazionale della Danza di Roma della Filarmonica Romana e Teatro Olimpico presentando due classici della coreografia italiana di oggi: Carmen di Amedeo Amodio e Mediterranea di Mauro Bigonzetti.
Il Festival Internazionale della Danza di Roma della Filarmonica Romana e Teatro Olimpico giunge all’importante traguardo della sua ottava edizione, presentando al Teatro Olimpico dall’8 marzo al 20 aprile cinque lavori di diversa provenienza e concezione artistica. “Esplorando i rapporti tra tradizione e contemporaneità – spiegano i direttori artistici Lucia Bocca Montefoschi e Andrea Lucchesini -, la prospettiva di fondo comune sarà quella di avvicinare il pubblico in modo diretto ed efficace all’universo della danza di oggi, dando conto della ricchezza e della varietà delle sue espressioni”.
Ad inaugurarlo due classici della coreografia italiana di oggi: Carmen di Amedeo Amodio e Mediterranea di Mauro Bigonzetti. Primo ad andare in scena da giovedì 8 a sabato 10 marzo (l’8 e 9 alle ore 21, il 10 alle ore 16.30), sarà Carmen, spettacolo nato nel 1995 per Aterballetto di cui Amodio è stato uno dei principali coreografi, ripresa per il Balletto del Teatro Massimo di Palermo nel 2014, e ora affidata ai ballerini della Daniele Cipriani Entertainment, che ne ha realizzato la nuova produzione. Un ‘classico’ della danza italiana di oggi, firmato da uno dei nostri migliori coreografi, che disegna con tocco deciso e sicuro una Carmen molto “mediterranea” di cui è protagonista la ballerina albanese Anbeta Toromani, interprete di diverse coreografie di Amodio, già prima ballerina al Teatro dell’Opera di Tirana e molto nota al grande pubblico televisivo in Italia, mentre il ruolo di Don José è affidato ad Amilcar Moret, virtuoso primo ballerino cubano, apprezzato anche su numerosi palcoscenici europei. “Devo tutto a Maria Callas, alla sua ‘Anna Bolena’ – ha raccontato Amedeo Amodio riguardo alla gestazione della sua Carmen -. Studiavo alla Scala di Milano. Avrò avuto circa 12 anni… Alla fine dell’opera calava in scena un silenzio surreale. Difficile da spiegare, difficile da dimenticare. E’ come se nessuno volesse, scalfire, con la voce o con i rumori, quella magia. Ed è pensando a quell’indelebile ricordo che ho voluto che la mia ‘Carmen’ iniziasse in un immaginario back stage, alla fine dell’opera. Durante lo svolgimento del racconto, la scena, come la musica, si svuota fino a rimanere nel momento finale completamente scarna, desolata ad esprimere la ‘solitudine tragica e selvaggia’ di una donna che cerca di affermare il proprio diritto all’incostanza”.
In occasione della prima dell’8 marzo, festa delle donne, per tutte le signore sconto del 30% sull’acquisto del biglietto.
Sabato 10 (ore 21) e domenica 11 marzo (ore 16) sarà invece la volta di Mediterranea di Mauro Bigonzetti: a 25 anni dal suo debutto, la coreografia più rappresentata al mondo di Bigonzetti viene ripresa con 20 danzatori solisti della Daniele Cipriani Entertainment, che la produce. Mediterranea nasce come lavoro evocativo più che narrativo: una vera circumnavigazione del Mediterraneo, attraverso la musica delle culture che vi si affacciano e che fanno viaggiare lo spettatore nello spazio e nel tempo, mentre il balletto mette in risalto forza giovanile e bellezza, energia e velocità. Un lavoro ancora oggi più che mai attuale, perché specchio di queste nostre terre in cui oggi si confrontano e si scontrano culture apparentemente diverse ma con una comune radice: il Mediterraneo. “Il mare per certi aspetti può allontanare, ma per altri può unire e congiungere – ha raccontato Bigonzetti in occasione della ripresa della sua coreografia -. È quello che abbiamo fatto con questo lavoro, un abbraccio fra le tante culture del bacino del Mediterraneo, molto diverse fra loro ma con una unica radice comune. ‘Mediterranea’ è stato suggerito anche dalle mie passioni musicali: è infatti nient’altro che una circumnavigazione del bacino musicale del Mediterraneo. Partiamo dal sud della Francia, arriviamo in Spagna, giriamo a sud per la Sardegna, tocchiamo culture come quella araba, e quella israeliana, ripassiamo al nord per altri paesi fino alla Turchia”.
Il Festival riprenderà poi ad aprile, dal 13 al 15 con la prima italiana di Tierra y Alma, la nuova produzione del ballerino e coreografo di Saragozza Miguel Ángel Berna e della sua compagnia, fra le maggiori di Spagna, con un omaggio a Luis Buñuel. Prosegue il 17 e 18 con la danza e alla musica dei gitani, con Notte Tzigana che vedrà protagonisti i danzatori del Zigana Clan, e i musicisti dell’Orchestra Tzigana di Budapest, guidata dal talento di Antal Szalai, violinista gypsy fra i più celebri di oggi. Il 19 e 20 toccherà alla star del flamenco Pastora Galván, discendente della consacrata famiglia di artisti sivigliani dei Galván; con tutto il suo carisma e il suo fascino Pastora presenta il nuovo spettacolo, intitolato semplicemente Pastora baila.
Per maggiori sul Festival Internazionale della Danza di Roma e sui biglietti
Teatro Olimpico
- Tel. 06 32659927
- ufficiopromozione@teatroolimpico.it
- www.teatroolimpico.it
Filarmonica Romana
- Tel. 06 3201752
- promozione@filarmonicaromana.org
- www.filarmonicaromana.org
Festival Internazionale della Danza di Roma
TEATRO OLIMPICO
giovedì 8, venerdì 9 marzo ore 21 // sabato 10 marzo ore 16.30
CARMEN
balletto in due atti di Amedeo Amodio
dal racconto di Prosper Merimée
coreografia e regia Amedeo Amodio
musica Georges Bizet
adattamento e interventi musicali originali Giuseppe Calì
scene e costumi Luisa Spinatelli
danzano
Anbeta Toromani Carmen
Amilcar Moret Don José
Marco Lo Presti Escamillo
Ilaria Grisanti Micaela
Valerio Polverari Ufficiale
Sigaraie Elisa Aquilani, Lucrezia Bellamaria, Andrea Caleffi, Valentina Chiulli, Susanna Elviretti, Tomo Muranaka
Militari Ferdinando De Filippo, Umberto Desantis, Marco Fagioli, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Mattia Tortora
una produzione Daniele Cipriani Entertainment
Focus on…Amedeo Amodio
Amedeo Amodio nasce nel 1940 a Milano dove studia alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala entrando quindi a far parte della Compagnia di ballo nella quale ricopre molti ruoli solistici. A ventiquattro anni lascia il teatro scaligero perché scelto come primo ballerino nella trasmissione televisiva Studio Uno. Lavora quindi come artista ospite all’Opera di Roma dove nel 1970 realizza versione di Petroushka. Fra le altre sue coreografie si ricordano quelle per il Festival di Spoleto (Escursioni, Variazioni, Après-midi d’un faune), per la Scala di Milano (Ricercare a nove movimenti, Oggetto amato, Actus III), per il Carlo Felice di Genova (Il flauto danzante), Regio di Parma, San Carlo di Napoli, etc. Molte le sue interpretazioni accanto a Carla Fracci, tra cui Il gabbiano, Il bacio della fata, Pelléas et Mélisande, La figlia di Jorio. Al cinema è fra gli interpreti principali in Il portiere di notte (1974) e Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani. Nel 1979 gli viene affidata la direzione artistica del nascente Aterballetto dove rimarrà fino al 1996; successivamente dirige il Corpo di Ballo all’Opera di Roma e al Massimo di Palermo. Le sue coreografie per Romeo e Giulietta di Berlioz e Lo Schiaccianoci di Čajkovskij gli valgono il premio “Danza & Danza” come migliore spettacolo dell’anno nel 1987 e 1989. Nel 2010 gli viene assegnato il Premio alla carriera “Anita Bucchi”.
sabato 10 marzo ore 21 // domenica 11 marzo ore 16
MEDITERRANEA
coreografia Mauro Bigonzetti
musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, György Ligeti, Giovanni Pierluigi da Palestrina e musiche delle culture del Mediterraneo
ideatore luci Carlo Cerri
costumi Roberto Tirelli
assistente alla coreografia Stefania di Cosmo
danzano
Umberto De Santis Uomo di Terra
Francesco Moro Uomo di Mare
Valentina Chiulli, Marco Fagioli Passo a due Bianco
Andrea Caleffi, Davide Pietroniro Passo a due Rosso
e il Corpo di Ballo della Daniele Cipriani Entertainment
una produzione Daniele Cipriani Entertainment
lo spettacolo è inserito nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo”
dell’Accademia Filarmonica Romana sostenuta
dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e Politiche giovanili
Focus on…Mauro Bigonzetti
Mauro Bigonzetti nasce a Roma, si diploma alla Scuola del Teatro dell’Opera ed entra direttamente nella compagnia della sua città. Dopo dieci anni di attività presso l’Opera di Roma, nel 1982 entra a far parte dell’Aterballetto. In questo periodo le esperienze più significative sono le collaborazioni con Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Jennifer Muller oltre alle diverse interpretazioni nei balletti di George Balanchine e Leonide Massine.
Nel 1990 crea il suo primo balletto Sei in movimento su musiche di Bach. Nel 1992 lascia Aterballetto e avvia come coreografo un’intensa collaborazione con il Balletto di Toscana e con diverse compagnie internazionali. Nel 1997 torna all’Aterballetto con il ruolo di Direttore Artistico, rinnova la Compagnia e ne ricostruisce il repertorio; lascia la direzione dopo dieci anni per dedicarsi maggiormente all’attività di coreografo free lance mantenendo la collaborazione con Aterballetto in qualità di coreografo residente fino al 2012. Nel 2016 dirige il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano.
Le più importanti collaborazioni internazionali sono state realizzate con: English National Ballet, Stuttgarter Ballett, N.Y.C Ballet, Ballet du Capitol (Toulouse), Gauthier Dance Stuttgart, Alvin Ailey American Dance Theater, Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, Staatsballett Berlin, Semperoper Ballett Dresden, Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, Les Grands Ballets Canadiens, Ballet Basel, Staatsoper Ballet Hannover, Balè da Cidade S. Paolo, Bolshoi Ballet, Culbenkian Ballet, Ballett Jazz Montreal, National Ballet of China, Ballet National de Marseille, Ballett Dortmund, Ballet Zurich, Swedish Royal Ballet.