Il Balletto del Bolshoi incanta La Scala

da tuttoDanza
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“Serata memorabile”, “Compagnia stratosferica”, “Insuperabili”, “Danzatori splendidi”: questi i commenti sentiti tra il pubblico e che ancora oggi circolano sui social riguardo gli spettacoli La Bayadère e La Bisbetica domata portati in scena al Teatro alla Scala dalla celeberrima compagnia moscovita, mentre la Compagnia scaligera era impegnata nel tour in Cina.

Zakharova. © Ph. Mikhail Logvinov.

E come non essere d’accordo: l’eco del successo degli spettacoli andati in scena dal 7 al 13 settembre è ancora particolarmente vivo e sicuramente le serate cui abbiamo assistito resteranno negli annali. A distanza di 11 anni dall’ultima apparizione sul palcoscenico del Piermarini e preceduta dalla sua fama, la Compagnia guidata da Makhar Vazijev è arrivata a Milano per confermarsi a pieno titolo tra le migliori, un ensemble in cui tutti eccellono per rigore e pulizia, versatilità e artisticità. Alla Scala il Balletto del Bolshoi ha regalato momenti che sarà impossibile dimenticare, serate nelle quali abbiamo ammirato la leggendaria Compagnia, la pletora delle sue stelle di oggi e un corpo di ballo più che perfetto, beandoci di tanta bellezza.

La Bayadère, nella versione di Grigorovich, fedele all’originale di Petipa anche se alleggerita nelle azioni pantomimiche, ha visto trionfare alla première la “divina” Zakharova, splendida in un ruolo a lei particolarmente congeniale, affiancata da Denis Rodkin. Nel primo ruolo si sono poi alternate l’attesissima Olga Sminorva, altro splendido gioiello della Compagnia ammirata successivamente anche come Bianca in La Bisbetica Domata, e la ventenne Anna Kovaleva, rispettivamente accanto a Semën Čudin e Jacopo Tissi, orgoglio nazionale, primo italiano in forza al Teatro Bolshoi.

Una menzione speciale per il favoloso corpo di ballo. L’Atto delle Ombre ha messo in luce quel rigore e perfezione di cui l’ente moscovita è portavoce, senza dimenticare le tante danze in cui si sono alternati i numerosi – e talentuosi – solisti: dalle impeccabili danzatrici del Grand Pas, ai primi interpreti dell’Idolo d’Oro, della Danza manu (danza della brocca), Danza del tamburo.

 

Il Teatro Bolshoi ne La Bayadere. © Ph. Damir Yusupov.

 

Andata in scena nelle serate successive La Bisbetica domata, creata dal direttore dei Ballets de Montecarlo Jean Christophe Maillot nel 2014 su un raffinato collage di musiche di Dmitri Shostakovich, ha dimostrato la grande versatilità di tutti artisti della Compagnia, capaci di passare dal classico e virtuosismo purissimo a nuovi stili caratterizzati da dinamiche diverse. Briosa e divertente nel tratteggio dei personaggi, ma anche coinvolgente nell’appassionato Pas de deux del secondo atto, la coreografia, accolta nello splendido impianto scenografico dello storico collaboratore di Maillot Ernest Pignon-Ernest, scorre veloce nel raccontare la storia di Caterina e Petruccio – di cui sono stati mirabili interpreti Ekaterina Krisanova accanto allo straordinario Vladimir Lantratov e Kristina Kretova accanto a Denis Savin – per culminare in un garbato ed incantevole finale su Tee-for-Two.

 

L’estasi è totale, il trionfo è meritato! Grande Bolshoi… e grazie Teatro alla Scala!

Agnese Omodei Salè

 

Stashkevich, Chudin, Krysanova e Belyakov. © Ph. Yusupov.

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