Fascino ed eleganza al Teatro dell’Opera di Roma per La bella Addormentata

da tuttoDanza
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Nel mese di settembre il Teatro dell’Opera di Roma ha proposto il celebre balletto La Bella Addormentata di Marius Petipa su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, in una versione creata e curata da Jean-Guillaume Bart con due ospiti internazionali: Marianela Nuñez, principal dancer al Royal Ballet di Londra nel ruolo di Aurora e Vladislav Lantratov, proveniente dal Bolshoi in quello del Principe Désiré.

Sorprendente il risultato ottenuto per quest’allestimento. Il balletto ha trasmesso un’eleganza e una raffinatezza coreografica senza nulla togliere alla coerenza drammaturgica. La coreografia ha mantenuto la tradizione pur inserendo elementi innovativi.

Núñez – Lantratov. © Ph. Yasuko Kageyama.

Come nella riscrittura narrativa per ottenere una forma espressiva corretta ed efficace si calibrano gli elementi in funzione di un’armonia e di un equilibrio, così il coreografo Bart ha valorizzato l’espressività e la “vitalità interiore” dei singoli personaggi, mantenendo una compattezza d’insieme e uno stile raffinato. Solo per citare alcune delle innovazioni introdotte pensiamo al ruolo del principe che risulta ampliato soprattutto nel Secondo atto; il personaggio della fata Carabosse che ha maggiore spessore rispetto all’originale; la fata dei Lillà che è il “fil rouge” della storia comparendo spesso in scena.

Il balletto presenta un’impostazione d’effetto nelle scene imponenti, sontuose e fiabesche curate da Aldo Buti così come nei costumi cromaticamente raffinati, ma anche eccentricamente creati.

La Bella Addormentata ha un impianto narrativo e coreografico imponente. Numerose sono state le riproposizioni nella seconda metà del Novecento. Tra tutte citiamo la versione di Rudolf Nureyev alla quale si richiama per alcuni aspetti l’allestimento di Bart.

La traccia originale è fedelmente mantenuta. Nel Prologo si festeggia il Battesimo della piccola Aurora; le sei fate madrine si esibiscono nelle variazioni; arrivo della fata Carabosse irata per il fatto di non essere stata invitata con conseguente maledizione: intervento della fata dei Lillà che mitiga il sortilegio.

Nel Primo atto, al compimento del sedicesimo compleanno, si attua il sortilegio; immancabile l’Adagio della Rosa e la chiusura finale della corte ormai dormiente. Nel Secondo atto l’atmosfera cambia per immergersi nella radura del bosco con un velato senso di malinconia e il delicato pas d’action dei protagonisti. Nel Terzo atto  immancabili i personaggi fiabeschi di Perrault tra cui l’Uccello Azzurro, di grande impegno tecnico, Il gatto con gli Stivali e la Gatta Bianca, Cenerentola e infine Cappuccetto Rosso e il Lupo.

I danzatori ospiti Marianela Nuñez e Vladislav Lantratov hanno eseguito in maniera esemplare i loro ruoli: bravissima, delicata ma anche energica Marianela Nuñez ha incantato il pubblico con una sicura esecuzione che ha dato lustro all’intera messa in scena; tecnicamente impeccabile Vladislav Lantratov mantenendo fede alla tradizione russa nell’aspetto esecutivo.

La partitura musicale di Čajkovskij con la sua sontuosa struttura sinfonica è stata eseguita dall’Orchestra del Teatro dell’Opera diretta dal maestro Nicolas Brochot.

Un elogio particolare al corpo di ballo del Teatro dell’Opera che ha convinto il pubblico in sala dimostrando di collocarsi in una dimensione professionale di livello e di qualità, segno di un processo già avviato e portato avanti sotto la guida di Eleonora Abbagnato.

Roberta Cauchi

 

Núñez – Lantratov ne La bella addormentata di Jean-Guillaume Bart. © Ph. Yasuko Kageyama.

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