Finalmente l’attesa è finita: questa sera si aprirà il sipario su Sergei Polunin in Sacre al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Biglietti in vendita anche nella nostra app TuttoDanza.
Sergei Polunin in Sacre • Al Teatro degli Arcimboldi arriva il celebre danzatore con una serata interamente incentrata su di lui. Il programma si divide in due atti: il primo sarà una coreografia di Ross Freddie Ray che debutterà proprio oggi sul palcoscenico del teatro milaese; il secondo sarà, appunto, Sacré, coreografia di Yuka Oishi, che ha riscontrato un gran successo al suo debutto il 14 luglio 2018 all’ Origen Festival Cultural di St. Moritz.
Fraudulent Smile è il titolo della creazione di Ross Freddie Ray, che per dar vita a questa coreografia è partito da una riflessione su un tema mai preso in considerazione prima per uno spettacolo di balletto: “Perché una persona buona fa cose sbagliate?”. Spesso le cause degli errori si attribuiscono ad influenze esterne e negative, oppure all’educazione ricevuta invece che alla natura. In questo lavoro viene espressa la personale visione del coreografo su questo tema, si potrà osservare quanto in realtà sia facile corrompere qualcuno e quanto il genere umano sia abituato ad inseguire il divertimento e il carisma. Anche se le persone sul palco saranno sette, il tutto si svolgerà nella mente di uno solo, dal quale traspariranno riflessioni e dolori molto intimi.
La seconda parte invece, sarà interamente incentrata su Sergei Polunin, che dovrà interpretare un assolo sulla figura del leggendario ballerino Vaslav Nijinsky: Sacré. Lo spettacolo riporta in luce le ispirazioni e la musica del glorioso periodo dei Ballets Russes. La sagra della primavera di Igor Stravinsky è al centro del drammatico solo, in cui si esplora la follia di Nijinsky e la sua ricerca di una sensazione e non di un pensiero umano, il tutto attraverso la strabiliante interpretazione di Polunin.
La coreografia di Sacré è stata ideata dalla danzatrice e coreografa giapponese Yuka Oishi, la quale afferma che: “Nijinsky è stato un ballerino e un coreografo leggendario. Quando ho ascoltato La sagra della primavera di Igor Stravinsky, l’idea ha preso forma perfettamente. Ciò che voglio affrontare è l’umanità, non la follia. Volevo concentrarmi su luci e ombre, fatti ed emozioni e tutto quello che portiamo dentro di noi.”