Grandi coreografi, classici di repertorio e sei nuove creazioni: annunciata la nuova stagione dello Stuttgart Ballet

da tuttoDanza
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Da Jiří Kylián (che bissa con Petite Mort e Falling Angels) ad Akram Khan fino a un’intera serata dedicata ad Hans van Manen e all’ingresso in repertorio di Le jeune homme et la mort, prima coreografia di Roland Petit a Stoccarda. Ma anche Bella addormentata, Bisbetica domata e il ritorno di Mayerling di MacMillan. Il direttore Tamas Dietrich: «Una stagione che valorizza la versatilità della compagnia»

STUTTGART BALLET • Quattro balletti a serata intera, sei nuove creazioni abbinate in due diversi trittici, ingressi in repertorio di balletti di Jiří Kylián e Roland Petit, un’intera serata dedicata ad Hans van Manen. Sono le punte di diamante della nuova stagione 2019/2020 del Balletto di Stoccarda.

«La compagnia ama raccontare storie» commenta in esclusiva a tuttoDanza il direttore Tamas Dietrich, alla guida della compagnia da meno di un anno, «ma anche sperimentare. Ho costruito la nuova stagione per mettere in risalto il talento versatile del nostro team». Si parte a settembre con la ripresa di Mayerling di MacMillan, per cui Jürgen Rose ha creato un nuovissimo allestimento in occasione dell’entrata in repertorio del balletto a Stoccarda proprio quest’anno: dieci recite fra l’autunno e la primavera.

Breath-Taking. © Ph. Monica Menez.

I trittici in cartellone includono il programma Breath-Taking (letteralmente, “Mozzafiato”), con coreografie di Itzik Galili, Johan Inger e Akram Khan, e soprattutto l’interessante Climax, con lavori di Kylián, Petit e Béjart. «Non abbiamo mai avuto a Stoccarda un balletto di Roland Petit» ci racconta Dietrich. «Il suo Le jeune homme et la mort sarà il primo. Anche Petite Mort di Kylián è nuovo per la compagnia». A completare la serata Climax saranno ancora Kylián con Falling Angels e Béjart con il suo Bolero.

Hans & Ludwig (+). © Ph. Roman Novitzky

Uno degli appuntamenti più attesi è la serata Hans & Ludwig (+). Hans è Hans van Manen, forse il più grande coreografo olandese vivente. Ludwig, invece, è l’immortale Beethoven. Due i capolavori di van Manen su musica del genio tedesco in cartellone: Adagio Hammerklavier e Große Fuge. «Ho ballato Adagio Hammerklavier a Stoccarda all’inizio degli anni Novanta» ci spiega Tamas Dietrich, «poi il balletto non è stato più messo in scena. È completamente nuovo per lo Stuttgart Ballet di oggi, come se fosse un ingresso in repertorio».
Il plus (+) della serata, invece, è rappresentato da altre due coreografie di van Manen: Two Pieces for Het, creata per il Balletto Nazionale Olandese su musiche dei compositori estoni Erkki-Sven Tüür e Arvo Pärt, e Solo su musica di Bach.

Attesissimi i ritorni all’Opera di Stoccarda di due must amatissimi dal pubblico internazionale: La bisbetica domata, uno dei cavalli di battaglia dello Stuttgart coreografato dal suo fondatore John Cranko, e La bella addormentata nel bosco nella versione di Marcia Haydée, già superstar e direttrice della compagnia, che sarà tramessa live su maxischermo nel parco davanti all’Opera di Stoccarda il 25 luglio 2020, in occasione del tradizionale appuntamento estivo “Ballet in the Park”.

Torna in scena a maggio la co-produzione della State Opera Stuttgart e dello Stuttgart Ballet Morte a Venezia, l’opera di Benjamin Britten dal romanzo di Mann trasposta in danza da Demis Volpi.
Sotto il segno della sperimentazione il doppio appuntamento (29 e 30 aprile) con i Giovani Coreografi 2020 e la serata Weill: The Seven Deadly Sins / Peaches: Seven Heavenly Sins, balletto “cantato” rimesso in scena da Anna-Sophie Mahler su coreografie del danzatore della compagnia Louis Stiens: già raccomandato solo ai maggiori di 16 anni, oltre alla nota versione di Kurt Weill su testi di Bertold Brecht includerà una testimonianza dal vivo della cantante canadese Peach.

Le sei nuove creazioni commissionate dal Balletto di Stoccarda per la nuova stagione, invece, saranno presentate in tandem raggruppate in due diversi programmi: Creations I – III e Creations IV – VI. Il primo include coreografie del Principal slovacco della compagnia Roman Novitzky, del Demi-soloist italiano Fabio Adorisio e dell’ex-danzatore e coreografo tedesco Andreas Heise. Anche il secondo trittico è in buona parte “fatto in casa”: comprende creazioni di Douglas Lee, ex-Principal dello Stuttgart Ballet molto legato alla compagnia, e del Demi-soloist Louis Stiens. Completerà la serata una novità coreografata dallo svizzero Martin Schläpfer, che fra un anno diventerà il nuovo direttore del Balletto di Stato di Vienna.

Alessandro Bizzotto

 

Per maggiori informazioni:
www.stuttgarter-ballett.de

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