«La musica è una necessità: è come respirare»: addio al M˚ Ezio Bosso

da tuttoDanza
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ezio bosso

Addio Maestro Ezio Bosso. Il grande musicista, artista e direttore d’orchestra si è spento questa notte nella sua casa di Bologna. Aveva 48 anni e da diverso tempo combatteva contro il cancro. Il suo calvario inizia nel 2011, prima con una grave neoplasia e in seguito, a peggiorare la sua salute, la malattia neurodegenerativa che lo costringerà in breve tempo alla sedia a rotelle.

Questo è anche il periodo però della sua grande rinascita artistica, alternando la sua attività come musicista a quella di direttore d’orchestra. Ezio Bosso era un artista vero, autentico, capace di sapere emozionare e commuovere i pubblici più eterogenei. Sempre sorridente, sempre grato alla vita e alla musica, il suo grande amore: «La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme». (Festival di Sanremo, 2016).

Il suo corpo così indebolito dalla malattia, quando si sedeva al pianoforte o saliva sul podio, era come se si trasformasse e ci trasportava con lui in un vortice di emozioni unico. Certamente, oltre alle sue numerose attività teatrali e alle sue tournée, le sue apparizioni televisive sono state memorabili: dalle interviste alle partecipazioni di Sanremo 2016 e altri programmi in prima serata, come Music di Paolo Bonolis.

 

 

«Mi fa riflettere sul fatto di perdersi per imparare a seguire.Perdere i pregiudizi, le paure, perdere il dolore ci avvicina. Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle – ha poi aggiunto – la vita è fatta di dodici stanze (non a caso il titolo del suo primo album era The 12th room, ndr): nell’ultima, che non è l’ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi» (Parlando del brano Following a bird — eseguito in occasione Festival di Sanremo, 2016).

Ezio Bosso era un grande Maestro, non solo per la musica, ma di vita. E per lui erano due facce della stessa medaglia.

 

 

 

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