Recensione del balletto Le Quattro Stagioni di Giuliano Peparini per il Teatro dell’Opera di Roma e andato in scena al Circo Massimo. Questa sera ultima replica dello spettacolo da non perdere alle ore 21.
Una piacevole brezza estiva ha accompagnato un evento importante svoltosi nell’affascinante cornice del Circo Massimo di Roma. In prima assoluta è andata in scena la nuova creazione del Teatro dell’Opera dal titolo “Le Quattro Stagioni” firmata dal coreografo Giuliano Peparini sulle celebri musiche di Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti. Completano la creazione, scene e costumi rispettivamente firmati da Andrea Miglio e Anna Biagiotti.
Ad accogliere il pubblico ad inizio spettacolo è stata una voce narrante fuoricampo che ha condotto lo spettatore in atmosfere poetiche, cariche di intensità espressiva; la stessa voce recitante di Alessandro Preziosi ha, poi, intrecciato i diversi quadri, creando un filo narrativo unico, nella frammentarietà della composizione. In linea con lo stile della contaminazione tra elementi coreografici, scenici e installazioni multimediali è stato fondamentale l’apporto delle luci di Marco Vignanelli e dei video di Edmondo Angelelli e Giuliano Peparini. Infatti, le suggestioni visive generate dalle immagini proiettate sullo sfondo hanno richiamato una mimesi naturalistica e una dimensione descrittiva. In realtà alla narratività musicale si è aggiunto il tema centrale di tutta la performance che è stato l’amore, l’alternarsi delle “stagioni” in una coppia. Se nel primo quadro ci siamo addentrati nella bellezza della nascita dei sentimenti, dell’attesa trepidante di un inizio, nel secondo quadro, con il mutare della stagione, con l’arrivo dell’estate, la passionalità emergente ha preso il sopravvento. Hanno chiuso il balletto le due stagioni dell’Autunno e dell’Inverno, l’una come tempo della fine e dell’inizio e l’altra come stagione del freddo, della ribellione, dei litigi e della gelida indifferenza in relazioni che hanno esaurito la loro linfa vitale.
Si è parlato tanto delle coreografie affidate al maestro Giuliano Peparini, noto anche ai più giovani per le sue costruzioni coreografiche dalla forte valenza recitativa. E ancora una volta il coreografo non ha deluso il suo pubblico che lo ammira e lo segue appassionatamente. Il plauso più grande, però, in questo particolare periodo, così difficile per la Danza, va alla Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato e ai danzatori. I ballerini hanno lavorato con grande professionalità dimostrando di aver mantenuto una forma fisica e un allenamento costante anche durante la chiusura delle attività. In scena si sono adattati ad uno stile coreografico non sempre in linea con la loro formazione di provenienza, hanno superato difficoltà, utilizzando mascherine, visiere, guanti, rispettando le distanze obbligatorie come da protocollo sicurezza anti-Covid. Non è facile dare dei limiti alle dinamiche del movimento danzante non dettato da esigenze coreografiche; non è facile confinare lo spazio mentre si danza e dimostrare, invece, una grande leggerezza, disinvoltura, massimo controllo ma anche partecipazione artistica. Mi piacerebbe nominare tutto il Corpo di Ballo, ma riporto i nomi delle coppie principali:
- Primavera | Rebecca Bianchi e Claudio Cocino;
- Estate | Marianna Suriano e Giacomo Castellana;
- Autunno | Susanna Salvi e Michele Satriano;
- Inverno | Sara Loro e Alessio Rezza.
Se è vero che “Amore è Arte”, che “Amore vuole contemplare, altre volte fare”, solo per riportare alcune delle frasi ascoltate durante lo spettacolo, sarebbe stato interessante scoprire qualcosa di più sull’idea coreografica, sull’idea di tempo scandita dalle stagioni, sulla natura dei rapporti amorosi, sulla circolarità della vita e dei sentimenti, sulle rinascite e/o addii. La grandezza della musica di Vivaldi ha creato, a volte, una “distrazione”, facendo slittare l’attenzione dalla parte coreografica a quella musicale. Il messaggio che a tutti noi è arrivato è stato quello di coraggio e di speranza in una ripresa della produzione artistica, con uno sguardo verso il futuro inevitabilmente diverso da quello che tutti noi pensavamo fino a qualche mese fa.
Dopo la prima rappresentazione assoluta di sabato 25 luglio sono state previste quattro repliche: domenica 26 luglio, giovedì 30 luglio, domenica 2 agosto e questa sera, lunedì 3 agosto, ore 21.
Roberta Cauchi
Per maggiori informazioni:
www.operaroma.it/
Foto copertina:
Giuliano Peparini durante le prove de “Le Quattro Stagioni”. © Ph. Yasuko Kageyama – Teatro dell’Opera di Roma.