Rai1 trasmetterà “A riveder le stelle”, una serata all’insegna dell’arte della musica e della danza. Sicuramente mancherà il pubblico in presenza, ma tutti gli artisti sono pronti a regalare dei momenti di pura arte attraverso sentimenti, passioni e bellezza.
Mercoledì 25 novembre il sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala Dominique Meyer, il direttore musicale M° Riccardo Chailly, il regista Davide Livermore e l’Amministratore Delegato della Rai Fabrizio Salini hanno presentato “A riveder le stelle”, la serata con cui il Teatro alla Scala conferma il suo Sant’Ambrogio. Sarà un appuntamento in collaborazione con Rai Cultura che trasmetterà l’evento su Rai 1, Radio 3 e Raiplay a partire dalle ore 17.00 di lunedì 7 dicembre. Gli ospiti della serata saranno ventiquattro tra le più grandi voci a livello mondiale e otto tra primi ballerini, solisti ed étoile dell’ente meneghino. Le arie d’opera e i momenti di danza saranno collegati e contestualizzati da testi recitati da attori, a significare la continuità tra le arti già indicata dal titolo che riprende “e quindi uscimmo a riveder le stelle”, il celebre verso con cui si chiude l’Inferno della Divina Commedia, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.
“A riveder le stelle”: il programma della serata e gli artisti coinvolti
La serata sarà sì in onore del repertorio italiano, ma non mancheranno anche brani dal repertorio europeo. Si inizia da estratti di opere di Giuseppe Verdi per continuare con Gaetano Donizetti, Giacomo Puccini, Georges Bizet, Jules Massenet, Richard Wagner e Gioachino Rossini, mentre le musiche dei balletti sono di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Davide Dileo, Erik Satie e Giuseppe Verdi. Le coreografie sono di Massimiliano Volpini e di Manuel Legris (che contribuisce alla serata con Verdi Suite, una creazione in omaggio alla musica italiana), oltre ad alcuni estratti dal repertorio di Rudolf Nureyev. I protagonisti saranno l’étoile Roberto Bolle, i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo, con la direzione del M° Michele Gamba.
Alla chiamata della Scala hanno risposto i cantanti Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjamin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Camilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa, George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier, Sonya Yoncheva. Tutti artisti che hanno collaborato in passato con il Teatro alla Scala e in molti casi ne hanno fatto la loro casa musicale partecipando a diverse produzioni.
L’impianto scenico vede protagonista l’intero Teatro con l’Orchestra al centro della platea mentre gli artisti si esibiranno non solo dal palcoscenico, ma saranno collegati dai palchi e in diversi spazi dell’edificio e dei laboratori. Il tutto è stato concepito dal regista David Livermore insieme allo studio Giò Forma e vedrà l’uso di scenografie digitali firmate da D-Wok.
Grazie ad un accordo tra il Teatro alla Scala e la Camera Nazionale Moda Italiana, alcuni dei più prestigiosi stilisti italiani vestiranno gli artisti in palcoscenico, sotto il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi.
La trasmissione su Rai 1, che si avvarrà di dieci telecamere e di un gruppo di registi coordinati da Stefania Grimaldi, sarà presentata per il quinto anno consecutivo da Milly Carlucci, a cui si aggiungerà per la prima volta Bruno Vespa.
Una serata dedicata non solo agli artisti
Questa, oltre che essere la serata dei cantanti, dei ballerini, dei professori d’orchestra e degli artisti del coro sarà anche la serata dei tecnici, dei sarti, degli scenografi, di tutti quei lavoratori che dopo la ripresa di settembre, quando la Scala ha presentato un programma di sessantasei serate di spettacolo fino al 7 dicembre, hanno dovuto sospendere l’attività di fronte alla seconda ondata di Coronavirus che ha investito tutto il mondo e nuovamente la città di Milano in particolare, portando il contagio anche tra le mura del Piermarini.
Non potrà essere, in queste settimane ancora drammatiche, una serata di festa, ma sarà sicuramente una serata di speranza e di determinazione in cui la Scala e la Rai porteranno nelle case degli Italiani (ma anche in Francia e Germania, grazie all’accordo con Arte, e in numerosi altri Paesi) il valore dell’opera e della danza attraverso i loro interpreti più alti, ribadendo accanto alla capacità dell’arte di esprimere sentimenti, passioni, bellezza, anche la sua funzione civile.