La danza al LAC fino a dicembre prevede due appuntamenti interessanti: Ce que le jour doit à la nuit di Hervé Koubi e Il Lago dei cigni di Angelin Preljocaj.
Due appuntamenti importanti con la danza al LAC di Lugano fino a dicembre.
Sabato 19 novembre alle ore 20.30 è la vota del coreografo franco-algerino Hervé Koubi che dopo il successo de Les nuits barbares, ou les premiers matins du monde, torna al LAC con uno dei suoi cavalli di battaglia, una coreografia vibrante che ha celebrato di recente il suo decimo anniversario: Ce que le jour doit à la nuit
Grazie al virtuosismo dei suoi dodici danzatori, Ce que le jour doit à la nuit disegna un ponte tra Oriente e Occidente, tra Francia e Algeria, come un momento sospeso, ai margini del sacro.
Ideato da un coreografo francese nato da genitori algerini, questo lavoro affonda le sue radici nell’attività di rielaborazione della memoria. Tappa fondamentale della vita, lo spettacolo coincide con una presa di coscienza tardiva: quella delle origini. Il momento in cui Koubi inizia a sentire fisicamente con il corpo ciò che aveva sempre saputo in maniera astratta: le sue origini algerine, con l’infinita curiosità implicita in una simile scoperta.
In questa pièce sensibile e sensuale, Hervé Koubi esplora attraverso la danza, tra fantasia e realtà, la propria storia e i suoi legami con l’Oriente.
Sul palco giochi di luce alternano buio e bagliori, intrecciando nell’oscurità un reticolo luminoso. Anche la musica lascia immaginare legami tra le culture con pezzi composti da Hamza El Din e interpretati dal Kronos Quartet, brani di Bach e altri di musica Sufi. E in questa atmosfera sommessa e levigata, dodici uomini sfoggiano il loro virtuosismo coreografico con una delicatezza e una morbidezza che nulla toglie alla loro virilità: i corpi si toccano, si sfiorano, si sollevano con dolcezza fraterna e un evidente rispetto, come se fossero abitati da un’entità sacra.
Il 9 e il 10 dicembre, sempre alle ore 20.30, andrà invece in scena Il Lago dei Cigni di Angelin Preljocaj.
Dopo Romeo e Giulietta, presentato al LAC nella Stagione 2018/19, il grande coreografo francese di origine albanese Angelin Preljocaj ritorna al balletto narrativo e si accosta al capolavoro musicale di Ciajkovskij affiancandogli arrangiamenti più contemporanei.
Grazie ai suoi ballerini e ad una scenografia basata su videoproiezioni, Preljocaj porta in scena uno spettacolo in cui la struttura narrativa del balletto di Marius Petipa viene riproposta in una chiave insolita ed emozionante. Il racconto è attualizzato e trasposto nel mondo dell’industria e della finanza, pur senza perdere la sua dimensione di mistero. Mantenendo l’alternanza tra il mondo reale e l’universo fantastico, Preljocaj aggiunge una visione più contemporanea, focalizzandosi sugli impulsi di ciascun personaggio con uno sguardo all’ecologia e al futuro.
Il coreografo torna al balletto in cui narrazione, danza e musica si fondono perfettamente, rivisitando il capolavoro di Ciajkovskij con incursioni di musica elettronica creata dal collettivo 79D.
Con ingegno e brillantezza, mescolando i diversi stili di danza, Angelin Preljocaj si addentra nelle nebbie romantiche del lago, dove nasce la storia d’amore tra il principe Sigfrido e il cigno Odette/Odile.